sábado, 4 de julho de 2009

Omaggio a Giancarlo Nuvoli (parte II - finale)

Questo capitò a Parigi
Una sera, una panchina sul Rue de Courten
Come ti chiami?
Corinna
Anche mia madre si chiamava così
La ragazza ride
Perchè ridi?
Sono io la tua mamma
Tu? stai scherzando?...
la mia mamma è morta cinquant'anni fa...
La ragazza si toglie una forcella dai
capelli neri e la mette nella borsetta
(i capelli sciolti sono lunghi e belli)
Giancarlo, dice, sei un immemore, non
Ti ricordi più di me...
Ti ho allattato, ti ho cantato la ninnananna
E poi la faccenda del ciuccio, quale lacrime versavi,
Volevo quello... avevo un bel da fare e darti
Altri ciucci, volevo quello... per tre giorni
Piangesti, poi quando non avesti più
Lacrime t'acquietasti...
Sono sbalordito
Il ciuccio, quale ciuccio, non ricordo...
A quello che dici ero un poppante...
Come vuoi che faccia a ricordare...
Eppoi quanti anni hai? Come fai a sembrare
Una ragazza? Io sono vecchio, ho più
Di settant'anni e tu, quanti ne hai?

*panchina= sedile, banco in uno spazio pubblico
*immemore= che ha perduto la memoria
*faccenda= essere occupato
*ciuccio= persona ignorante; alunno che non riesce bene nello studio
*poppante= bambino lattante; (fig.: giovane innesperto che si attegia a persona adulta
*sbalodire= lasciare attonito