domingo, 8 de novembro de 2009

S’i’ fosse fuoco - un poema di Cecco Angiolieri

S’i’ fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei,
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’i’ fosse papa, allor serei giocondo,
che tutti cristiani imbrigarei;
s’i’ fosse ‘mperator, ben lo farei;a tutti taglierei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei a mi’ padre;
s’i’ fosse vita, non starei con lui;similmente faria da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco com’i’ sono e fui,torrei le donne giovani e leggiadre:le zoppe e vecchie lasserei altrui.

sábado, 4 de julho de 2009

Omaggio a Giancarlo Nuvoli (parte II - finale)

Questo capitò a Parigi
Una sera, una panchina sul Rue de Courten
Come ti chiami?
Corinna
Anche mia madre si chiamava così
La ragazza ride
Perchè ridi?
Sono io la tua mamma
Tu? stai scherzando?...
la mia mamma è morta cinquant'anni fa...
La ragazza si toglie una forcella dai
capelli neri e la mette nella borsetta
(i capelli sciolti sono lunghi e belli)
Giancarlo, dice, sei un immemore, non
Ti ricordi più di me...
Ti ho allattato, ti ho cantato la ninnananna
E poi la faccenda del ciuccio, quale lacrime versavi,
Volevo quello... avevo un bel da fare e darti
Altri ciucci, volevo quello... per tre giorni
Piangesti, poi quando non avesti più
Lacrime t'acquietasti...
Sono sbalordito
Il ciuccio, quale ciuccio, non ricordo...
A quello che dici ero un poppante...
Come vuoi che faccia a ricordare...
Eppoi quanti anni hai? Come fai a sembrare
Una ragazza? Io sono vecchio, ho più
Di settant'anni e tu, quanti ne hai?

*panchina= sedile, banco in uno spazio pubblico
*immemore= che ha perduto la memoria
*faccenda= essere occupato
*ciuccio= persona ignorante; alunno che non riesce bene nello studio
*poppante= bambino lattante; (fig.: giovane innesperto che si attegia a persona adulta
*sbalodire= lasciare attonito

sexta-feira, 1 de maio de 2009

omaggio a Giancarlo Nuvoli (parte 1)

Im mezzo all 'inverno bolognese rimanevo seduta in un banco sulla Piazza delle Due Torri a Bologna, lì affianco a me, seduto in un altro banco, c'era Giancarlo che mi sorrideva e mi invitava a fare parte della sua storia. Mi sono avvicinata e da quel momento in poi' è nata una tenera amicizia fra di noi.

Questo primo testo è un omaggio ad un amico mio, il Signor Giancarlo Nuvoli, uno scrittore e giornalista che ho conosciuto a Bologna nel 2008. Vi lascio due delle sue poesia pubblicate nel libro:
Nelle notti dell'immensa Luna



"Le mie mani hanno cent'anni
Sono fredde le mie mani...
Ti prego tenera gazzella, vieni nel mio letto
Che stasera è neve sui campi...
(Come allora... quando era verde il prato
E chiari i fiumi, stenditi e ascolta)
Senti il battito del cuore stanco
E come grida la civetta sotto il tetto
Fammi riposare il capo sul tuo ventre cavo
E lasciami morire così"

"Entra l'alba dalla finestra socchiusa
E tutto quello che porta la notte
Solitudine, ansia per l'insonia
Paura della morte, inquietudine...
Piano si dilegua e affiorano
Gli oggetti cari, la bambola di bisquit
I ritratti, i quadri al muro...
(Affiora anche il tuo corpo nudo
Bianco come la luna)"